Nel 1959 ….
…(62 anni fa!) De Gaulle prese il posto di René Coty nel mezzo di una situazione politica francese caotica. Allora il tema predominante in Francia era l’Algeria, la minaccia di un colpo di stato da parte dell’OAS (Organisation de l’Armée secrète capeggiata dal generale Raoul Salan), i suoi attentati e omicidi e l’incapacità caotica della politica di fronteggiare una situazione vieppiù instabile. Allora emerse l’eroe della II guerra mondiale e della resistenza francese De Gaulle, l’uomo forte capace di prendere in mano la situazione e cambiare il regime politico francese con una nuova costituzione presidenzialista che affidava la politica estera unicamente al presidente della repubblica oltre che a consegnargli una larga dei poteri interni. Oggi in Italia non abbiamo un problema simile a quello dell’Algeria ma l’instabilità è invece identica. Ovviamente non è Draghi l’uomo forte del momento poiché i suoi poteri sono molto più limitati e in larga parte basati sul prestigio dell’uomo. Ma subito, il giorno stesso della nomina sono cominciati i “distinguo”, gli “avvertimenti”, le “prese di posizione”. gli appetiti più o meno velati in vista dei fondi del “Next generation EU” In spregio all’auspicio di armonia del presidente della repubblica. I pentastellati sono in preda a convulsioni pre-decesso, i ministri della lega sono spronati dal “capitano” a battere i pugni e fare sentire la propria voce etc. etc. Il tutto in un clima di vergognosa restaurazione maschilista addirittura nella sinistra. Che vita può avere un esecutivo in queste condizioni? Probabilmente la temporanea ancora di salvezza è data dal semestre “bianco” che se impedisce le elezioni non impedisce di certo la paralisi operativa del governo. Lo sbocco finale sarà quello francese dopo la drastica riduzione della escrescenza politica dei pentastellati ? E chi sarebbe l’uomo forte del momento? Draghi è certamente uomo di prestigio ma non mi sembra avere la dinamica necessaria. Una cosa è certa: il meccanismo organizzativo della nostra costituzione non è più all’altezza dei tempi e forse l’unica cosa buona di Renzi era la proposta del suo cambiamento, cambiamento affossato dell'”ego” del ducetto di Rignano e dalla stupidità dei pentastellati. Insomma la prospettiva a breve è drammaticamente negativa.
(Giovanni Neri –75)
Per un elenco aggiornato di tutti i precedenti posts di questo blog con i corrispondenti links
Per iscriversi a Bertoldo e ricevere un messaggio email ogni volta che un nuovo post è pubblicato visualizzare il breve filmato in formato MP4 che si ottiene clikkando sul cerchio rosso sottostante. Selezionare le opzioni che portano a “follower con email”.
Leggi anche Kurvenal. il sito delle recensioni musicali
sogno o son desto?
Ducetto di Rignano a parte salta fuori quello che è sotto gli occhi di tutti: un ammodernamento della nostra Costituzione avrebbe aiutato l’Italia a tentare di allinearsi ai paesi europei più avanzati.
E, una per tutte, avremmo avuto un Senato composto per la gran parte di rappresentanti periferici delle Istituzioni. Che vengono continuamente consultate mentre avrebbero avuto la possibilità di partecipare direttamente.
Ma la Sinistra, sempre lungimirante !, organizzò Comitati per il NO……
"Mi piace""Mi piace"
Approvo con riserva. Il ducetto, dopo la sconfitta, NON è stato coerente (“se perdo mi ritiro”), allineandosi ai politici dei penultimatums, facendo sospettare che avrebbe utilizzato a proprio scopo la nuova costituzione. Quindi certamente una costituzione da approvare (come ho fatto) ma con un leader del tutto inaffidabile….
"Mi piace""Mi piace"
come sa non siamo una repubblica presidenziale ….. non si vede come avrebbe potuto utilizzare la Costituzione a un ‘proprio scopo’.
Solo per arricchire l’analisi: a quale ‘proprio scopo’ (di Matteo Renzi) si è riferito se il PD (perché il referendum l’ha proposto il segretario del PD a nome e per conto del partito che l’aveva approvato) avesse vinto il referendum ?
"Mi piace""Mi piace"
Risponderò in un prossimo post
"Mi piace""Mi piace"