Mi ero chiesto..
… cosa stia facendo il governo per mantenere accesa la luce sulla tragedia di Giulio Regeni, una vergogna internazionale sia per l’Egitto che per l’Italia. Adesso ho scoperto che il nuovo governo “di destra” della Meloni non sta facendo nulla, proprio nulla, anzi si appresta a stringere la mano all’ignobile satrapo Al Sisi, ricevendo al contempo, su un altro versante, anche i complimenti non rifiutati per la gestione dei migranti da parte di quella vergogna europea che è Orbàn, un essere che per la sua complessione avrebbe dovuto fare il garzone di macellaio. Ecco, avrei una domanda: ma “destra” non si accoppia regolarmente con i sostantivi “ordine”, “legalità” etc.? Allora qualcuno vorrebbe spiegarmi come la “legalità” viene declinata da un governo assassino come quello egiziano che si rifugia dietro il rifiuto di indicare la residenza dei suoi macellai per evitare che vengano processati in Italia ? Altro che legalità vera: la “legalità” è quella fittizia di Dio, patria e famiglia capisaldi di una cultura fascista come il bieco ventennio ha dimostrato. Mi vergogno internazionalmente del governo italiano ma ho anche – onestamente – poche speranze che un elettorato rincoglionito da TV e social media abbia un rigurgito di orgoglio e si ricordi che se oggi siamo una potenza industriale europea lo dobbiamo ai nostri padri e nonni che hanno vissuto un periodo da incubo e che hanno spesso dato la vita per permettere il nostro attuale benessere. Paradossalmente possiamo sperare che siano proprio gli errori e gli eccessi del fascismo della piccolina a risvegliare le coscienze?
PS Sarò forse influenzato dai films come quelli di James Bond ma è possibile che attraverso i servizi segreti il benedetto domicilio degli assassini rimanga un inviolato segreto?
(Giovanni Neri – 76)
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Se l’intoppo procedurale al processo Regeni è l’impossibilità di notificare un mandato agl’imputati perché manca l’informazione sul domicilio di questi ultimi, allora pensare che siamo una repubblica delle banane è financo ottimistico. Da governanti che proclamano che “è finita la pacchia” ci si aspetterebbe, come minimo, che risolutamente mandassero quelli della Folgore a prelevare gl’imputati per farli processare. Nei fatti, la situazione che sembra più realistica è quella di un paio di poveri Ufficiali giudiziari che vagano per il Cairo, fermano i passanti e, in un improbabile inglese, chiedono loro se conoscono i quattro imputati. Più che a uno scenario da James Bond, viene da pensare a un film intitolato “Totò, Peppino e le piramidi”.
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