In questo caso
….si potrebbe parafrasare come il “raggito del topo”. Dopo avere – fra le tante perle di incompetenza – privato la capitale delle Olimpiadi (che oggi tutti riconoscono avrebbe avuto benefici effetti sulle periferie della capitale) per pura preclusione ideologica, la mai sufficientemente deprecata Raggi ora proclama sulla stessa base che mai Roma avrà il termovalorizzatore. L’impatto mediatico di questa “clamorosa” presa di posizione può essere valutato dal fatto che la notizia ha a malapena riempito un trafiletto in taglio basso di pagina interna del Corriere. Nessuno si strappi i capelli: il tentativo di visibilità della Raggi è equivalente a quello del moribondo “ movimento” che ha in parlamento una consistenza numerica che si dissolverà come neve al sole fra un anno ma che è riuscito nella gigantesca impresa di cambiare posizione innumerevoli volte senza mai portare un contributo positivo alla vita del paese. Le convulsioni cui si assiste da parte di un capetto di un esercito interessato solo al problema della rielezione nel 2023 (non il “leader” specialista dei passi di lato a 300K euro l’anno – eccezionale esempio di dedizione disinteressata alla causa) non saranno sufficienti per evitare la auspicata e pressoché certa e meritatissima débacle delle prossime amministrative.
(Giovanni Neri – 76)
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