Ma possibile..
….. che il garrulo Berlusca, che su ogni argomento ha per anni infestato quotidianamente giornali, TV e altri mezzi di informazione con le sue mirabolanti performances politiche e da alcova, ora abbia perso la favella, un’afasia insomma, e improvvisamente incapasce di profferire parola non abbia nulla da dire sul massacro compiuto dall’ “amico Putin”? Che assomiglia a tanti suoi “amici” ben noti. Ora si possono dare due casi. Uno è che il sentimento della vergogna che per decenni è stato schivato come la peste dal tycoon formato ridotto, tutto rifatto e cosparso di cerone, improvvisamente sia riapparso come un fenomeno carsico. Se questo è il caso possiamo soltanto rallegrarci come al ritorno del figliol prodigo, ma come prova dell’improvviso ravvedimento ci aspetteremmo almeno una qualche forma di abiura, un timido “mea culpa” che farebbe scattare in noi italiani – brava gente con un cuore grosso così – la tentazione del perdono, Ovviamente con la condizionale. Ma c’è una seconda interpretazione, un po’ meno accettabile. Ed è che fra il palazzinaro meneghino (perchè le “fortune” del Berlusca sono nate dal mattone, ricordiamocelo) e il criminale siano stati siglati patti segreti di colossale interesse economico che da una presa di posizione non allineata farebbero girare i “cabbasidi” all’ex capo del KGB, con tutte le prevedibili conseguenze. Non so voi, ma io ho una propensione per la seconda interpretazione. A pensar male…
(Giovanni Neri – 76)
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