Ho avuto la disgrazia..
….. di assistere (per sbaglio ) all’intervista del rudere Santoro a “Di Martedì”. di leggere l’intervento dell’attempato Bertinotti di ieri e di ascoltare le parole sgrammaticate di Landini alla manifestazione di Roma e di altri pacifisti da salotto che dopo avere pontificato sono allegramente andati in trattoria a farsi una ricca “amatriciana” con i fiocchi. Sarei curioso di sapere cosa ne pensa Zelensky che ogni giorno rischia la propria pelle per difendere i suoi ideali e la sua patria e che chiede invano i mezzi per difendersi che gli vengono negati, forse a ragione ma certamente in modo provocatorio. Suggerisco di leggere sulla Stampa di oggi l’elzevirino di Mattia Feltri che ricorda le parole di Simone Veil riguardo il pacifismo a sproposito. Ma già, la maggior parte di costoro parlano (anzi pontificano), vestono cachemire etc. e vivono nella loro beata (ma meglio dire vergognosa) ignoranza (tanto fortunatamente in Italia c’è libertà di parola – di idiozia in certi casi): vorremmo vedere cosa penserebbero dopo essere stati bombardati (Dio non voglia anche se lo spettro della guerra è molto più vicino di quanto potessimo immaginare fino a due settimane fa). A ciascuno di loro vorrei ricordare il famoso adagio “ricordarsi di collegare il cervello prima di parlare“. Nell’ambito dei decerebrati nostrani (i compagni di merende di Trump) andrebbero quotidianamente ricordati i Salvini (che non ne azzecca più una neanche per sbaglio – sostenuto ormai solo dalla macchietta “Borghi” ) e il Berlusca. Il voltafaccia per chi ha la faccia come… è arte tutta italica e si fonda sulla convinzione che tanto la gente dimentica. Non ha dimenticato però il sindaco polacco che ha “smerdato” il Salvini (mi si scusi per l’espressione ma quando ce vo’ ce vo’) e che gli ha fatto fare una figura per la quale io mi sarei trasferito in una remota regione africana dalla vergogna. E che dire del patetico vecchietto Berlusconi, ormai così “fuori” da giustificare un TSO, incapace di articolare una qualche difesa per tutte le immagini e i filmati che lo vedono inneggiare al criminale russo? Niente: tanto la gente non ricorda. Balle: io, come molti altri, ricordo benissimo e non dimentico, e tutto questo non fa che confermare quello di male che ho sempre pensato in tutti questi anni di questi figuri. Magra consolazione ma almeno posso riconoscermi un minimo di lucidità. Conta poco ma almeno serve a mantenere quel poco di autostima che ho ancora.
(Giovanni Neri – 76)
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Anche a me è capitato di sentire Santoro a “Di Martedì”, ma, confesso, non ho resistito fino alla fine: ho cambiato stanza, dopo aver abbassato alquanto l’audio, quando il nostro con voce tonante ha annunciato di volersi iscrivere a un partito politico spagnolo. Poi è arrivato Di Battista e ho spento del tutto. Mi domando se gli Ucraini siano in possesso di qualche forma di contraerea e, in caso negativo, perché qualcuno non si faccia parte diligente a fornirgliela, insieme con le opportune informazioni sui movimenti di aerei ed elicotteri fornite da radar e satelliti; in fondo, quando la Russia ha cercato di invadere l’Afghanistan, l’antiaerea degli Afghani funzionava. Forse questo tipo di aiuto viene fornito, seppure con discrezione.
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Anche ieri sera deve essere successo qualcosa di simile da Formigli. Di ritorno da un concerto ho colto al volo brevemente lo sproloquio di una carneade che discettava in modo tronfio e saccente sulle ragioni della Russia. Due minuti sono stati sufficienti a farmi spegnere il TV e attivare Radio 3 classica.
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