La criminale carneficina…
….. di Putin (ma non solo: sono suoi compagni di merende il ministro della difesa Shoigu, il presidente della Duma e la Duma stessa, quel simulacro tragicomico di camera dei deputati che ricorda le assemblee del Nord Corea e della Cina e di altri regimi totalitari- chissà perché i dittatori sentono il bisogno di fingere di avere un consenso popolare che tale non è assolutamente, visto che si tratta di accozzaglie di yes-men) oltre alla distruzione di intere città sta provocando l’esodo di milioni di profughi verso i paesi confinanti a ovest della Ukraina, ovvero quei paesi che si riconoscono nel patto di Višegrad, nazionalisti, sovranisti etc. che la UE era in procinto di sanzionare gravemente se non espellere (pur nella complessità dell’operazione legata al trattato di Maastricht e alle regole della UE). (Si potrebbe persino ipotizzare una riedizione russa del lebensraum nazista con le popolazioni di Russia, Crimea e Donbass pronte a sostituirsi agli ukraini nelle macerie provocate dagli “amici” russi – io non riesco neppure a immaginare come si potrà ricostruire, se mai possibile, tutte le infrastrutture distrutte e non ci sarà questa volta a disposizione un piano Marshall che l’economia russa non può permettersi). Ma ora questi paesi stanno sopportando un’ondata di profughi inimmaginabile fino a 15 gg. fa, e la UE non potrà che aiutarli in tutti i modi, compreso l’accantonamento dei motivi di contrasto. Il paradosso della storia è che l’intervento russo risolverà in qualche modo problematiche che apparivano insormontabili e che quindi canaglie come Orbàn la faranno franca. Un motivo in più per odiare Putin e la sua cricca tenendo ben presente che è illusorio pensare che laddove non si prendano drastiche misure di contenimento per il timore di una III guerra mondiale (Chamberlain se la ride dove ora si trova…) la tragedia dell’Ukraina non si ripeta, ad esempio con la Finlandia, non protetta dell’ombrello NATO. Può ben essere che la no-fly zone non sia la risposta giusta (come spiegato con argomentazioni inoppugnabili dal capo di stato maggiore dell’UK intervistato dalla BBC) ma è concepibile stare a guardare, come per l’Ungheria del ’56, la Cecoslovacchia del ’68 etc. visti i risultati che sono sotto gli occhi di tutti?
(Giovanni Neri – 76)
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