Non abbiamo avuto…
….. ancora la possibilità di sentire i commenti dei “putinesi” italiani che appena ieri suggerivano di “moderare” le sanzioni contro la Russia. Oggi assisteremo alla solita arrampicata sugli specchi per giustificare le dichiarazioni di ieri e “spiegare” le ragioni odierne dell’orso russo. E’ la stessa storia dell’Ungheria del 1956 (e parzialmente della Cecoslovacchia nel 1968) quando l’allora PCI accusava la reazione internazionale di minare i grandi risultati dei regimi socialisti (nel 1956 è rimasta famosa la “tirata” di Pajetta contro i reazionari internazionali). La realtà è molto più drammaticamente semplice: un’aggressione è un’aggressione e purtroppo la storia ci ricorda come l’assenza di adeguate contromisure incoraggi gli aggressori. Qualcuno dovrebbe ricordare l’invasione tedesca della Renania del 1936 quando l’azzardo di Hitler passò senza quelle ritorsioni che avrebbero potuto facilmente mettere fine all’allora militarmente debole regime nazista. Per non parlare dei Sudeti e della Cecoslovacchia con la complicità del ridicolo dittatore italiano. Oggi non si può trattare ovviamente di ritorsioni militari ma di sanzioni economiche serie e chirurgiche, ben sapendo che in ogni caso il rischio di un conflittto globale non può essere escluso. Ma se l’Europa non fosse quel mostriciattolo che è, certamente avrebbe maggiori possibilità di ridurre alla ragione l’agente del KGB che grazie a Boris Yeltrin è diventato il dittatore che è. Mai come ora Mala tempora….
(Giovanni Neri – 76)
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