Matisse

Se non temessi (a ragione) ..

…di ripetermi mai come in questo frangente riprenderei la famosa frase di Orazio nell’Ars poetica. Può ben essere che la mia scarsa dimestichezza con le sottigliezze diplomatiche (se così possono essere chianate…) mi faccia valutare come modestissimi pannicelli caldi le risposte all’invasione russa, roboanti nei toni ma quasi insignifcanti dal punto di vista pratico. Insomma Putin (definito da Trump  “un gigante” – nonostante la bassa statura…) si sta probabilmente fregando le mani per avere portato a casa la prima parte dei risultati cui aspira senza pagare troppo dazio. Ora forse sotto traccia le minacce sono molto più significative ma a noi mortali non è dato sapere. Avere ascoltato il bellicoso discorso di Putin di oltre un’ora e confrontarlo con la modestissima, cauta e persino timorosa risposta di 10 minuti di Sleepy Joe non può che dare un senso di sconforto e impotenza. E lo stesso dicasi per  i vari stati europei che hanno reagito in modo sparso, fino all’Italia che pure si è beccata l’accusa  di machiavellismo (leggasi doppiezza) del Wall Street Journal. Ma quando una nazione dipende per oltre il 50% dal gas russo senza avere preventivamente messo in essere alternative credibili può al massimo esprimere il ruggito del topo.  Comunque quando lo shock iniziale si sarà attutito e il satrapo russo effettuerà la successiva mossa cosa succederà? Altri pannicelli? Una risposta vigorosa e deterrente sarebbe stata quella che includesse con chiarezza fin da ora le conseguenze senza aspettare di tentennare e balbettare di rimessa nell’ambito di uno sconsolante balletto. Niente di nuovo sotto il sole. L’Europa è un nanerottolo politico e gli USA come stato continuano con la politica di sostanziale isolazionismo delegando alla Nato il compito di cane da guardia (che però abbaia e non morde). Forse, paradossalmente, ha ragione Trump.   Wait and see…

PS Il Berlusca si è fatto di nebbia dopo la marachella dell’ “amico Putin”…

(Giovanni  Neri – 76)

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