Matisse
… ma gliene ho dette!…
…questa è l’Europa impotente, imbelle ed economicamente dipendente dalla Russia per l’approvviggionamento energetico! Chi ha seguito il discorso del nanerottolo (Dio li fa poi li accompagna!) satrapo Putin (altroché diretta, registrato!) non può non essere rimasto colpito da due fatti. Il primo è l’assoluta ignoranza della storia europea del XX secolo, come se la Russia fosse una mammoletta priva di responsabilità, a partire dalla Crimea. Ma la seconda è che l’argomento relativo alla russofonia ricalca quello hitleriano sulle popolazioni di lingua tedesca del ’39 e la relativa invasione dei Sudeti. Se la ingua parlata fosse la motivazione per un’invasione allora dovremmo avere i carri armati austriaci nel Südtirol, quelli francesi nella val d’Aosta etc. Ovunque nelle marche di confine si mescolano idiomi diversi per storia e per necessità e questo solo nella mente dei dittatori vale come scusa per aggressioni operate con la foza. Forse sarebbe bene ricordare che esistono esempi di pacifica convivenza come nell’alto Adige (salvo qualche sporadica intemperanza negli anni ’60) grazie agli accordi Degasperi-Gruber che hano garantito alla popolazione di lingua tedesca quel grado di riconoscimento e di autonomia che era considerata necessaria. Ascoltare un agente del KGB dettare legge in Europa significa avere a lungo trascurato i rischi di un dittatore a capo di una potenza mondiale e sottostimato la dipendenza economica che si è generata. E adesso cosa farà l’Europa? A parte sanzioni di facciata, semplicemente il niente che riflette la sua impotenza come entità coesa. Fra breve i singoli interessi nazionali prevarranno sull’ondata di sdegno attuale e nel silenzio delle cancellerie sarà in vigore il motto “non si muore per l’Ucraina” così come non si è morti per la Crimea, per la Georgia etc. Propagandare una Russia buona e flessibile contro un occidente cattivo e protervo può andare bene per un pubblico russo di capacità intellettive nulle ma nella realtà l’Europa ha un serio problema perchè a leggere fra le righe il discorso di Putin non sembra che voglia limitarsi all’Ucraina ma che esista un disegno a lungo termine di egemonia europea. Ci vorrà una nuova Pearl Harbour per svegliare le coscienze intorpidite dei governanti europei?
(Giovanni Neri – 76)
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