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Bianchi e università – 8 Febbraio 2022

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Matisse

Che il ministro
… Bianchi sia un pessimo ministro dell’istruzione (ma in buona compagnia!) è fatto ormai assodato e penso che Draghi ritenga di avere obiettivi più importanti di quelli inerenti l’esame di stato (e il numero di scritti). Insomma “chissenefrega” se gli studenti liceali sono un po’ più ignoranti del minimo sindacale, se scrivono con il linguaggio di “Tik Tok” (suggerisco a chi non l’abbia fatto prima di spendere un minuto per guardare questa spazzatura avendo vicino il secchiello per il vomito), se non distinguono la guerra mondiale da quella punica etc. Dietro a tutto questo ci sono due considerazioni implicite: ci saranno comunque persone che avranno seguito un corso di studi serio in scuole serie, una “élite” su cui affidarsi e che la scuola non è più un potenziale ascensore culturale ma un “discensore” sociale. Poi si sopravviverà anche a questo, a una scuola non più meritocratica (nel senso di premiare i più bravi e soprattutto i più volenterosi) e al proliferare di risibili “tesine” scopiazzate malamente su Internet o qualche residuo libro di casa. (Mi permetto ancora una volta di segnalare in materia il libro di  Mastrocola e Ridolfi “Il danno scolastico“: una lettura illuminante). Posso solo ringraziare di non avere più il compito di insegnare all’università e di trovarmi a segnare con la matita rossa gli strafalcioni di italiano dei compiti scritti (mica facevano “tesine” i miei studenti ma elaborati scritti come avviene in tutte le università straniere…). E a proposito di università vorrei protestare per un servizio passato in televisione ieri sera. Presentare le mele marce del sistema (che esistono come in ogni ambito) dimenticandosi che sono l’eccezione e NON la regola non è giornalismo serio. L’università italiana ha anche eccezionali centri di eccellenza e chiedersi perchè non ci sono spesso ricercatori stranieri in Italia (al contrario di altri paesi) è dimenticare che gli stipendi sono molto più bassi della media europea e che un meccanismo ridicolmente farraginoso di assunzione scoraggia i giovani stranieri. Il meccanismo dei “concorsi” è una aberrazione in nome di una presunta equanimità. Per mia personale diretta esperienza nelle università straniere si individua prima il profilo della persona necessaria, poi viene fatta una “short list” dei partecipanti sulla base dei titoli e poi la decisione avviene sulla base di un colloquio approfondito con i candidati. Inutile tediare il lettore con i bizantinismi concorsuali. La semplice domanda che bisogna porsi è: quale azienda assumerebbe una persona che non risponda ai requisiti professionali necessari? Naturalmente è ovvio che tutto risiede nella composizione e nella serietà della commissione giudicatrice che non può non essere composta da esperti noti e seri e nella larga maggioranza di affiliazioni diverse da quelle dei candidati.  La mia esperienza di commissario è che non ho avuto mai “suggerimenti” e che il risultato è stato che hanno vinto i migliori (che spesso sono già noti nell’ambiente accademico per essere tali).  Ma fino a quando il meccanismo malato concorsuale italiano non sarà radicalmente modificato potranno esserci i purtroppo non pochissimi casi di malagestione. (Piccola nota a margine: gli scandali evidenziati dal reportage riguardavano medicina e giurisprudenza, le facoltà a sbocco professionale diretto dove il titolo di prof. equivale al diritto di parcelle di entità superiore). Peccato perchè un’indagine meno scandalistica e più equilibrata avrebbe evitato di fare di tutta l’erba un fascio e lasciare l’amaro gusto che tutto sia marcio. Giornalismo squallidamente scandalistico di cui avremmo volentieri fatto a meno.
PS Ho inutilmente tentato di mandare un messaggio alla redazione di Presa Diretta: non si riesce, viene sempre segnalato che si è verificato un errore. Fatto apposta?
(Giovanni  Neri – 76)
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Una risposta a "Bianchi e università – 8 Febbraio 2022"

  1. Carlo Borghi ha detto:

    Concordo, concordo, concordo… sugli esami ed il linguaggio, sull’università che è fatta dei migliori con qualche eccezione (ho vissuto cinque anni in una università olandese: anche li vi sono eccezioni, anche se l’accesso avviene sulla base del processo da te descritto) e sui colleghi di Medicina (non conosco Giurisprudenza).

    "Mi piace"

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