Matisse
Gli astutissimi soloni…
… che hanno inventato il “green pass” sembrano avere dimenticato che qualunque documento grafico telematico (se non firmato digitalmente) è falsificabile riproducendolo in fotocopia e che i pochi casi di pass “falsi” scoperti sono solo i pochissimi esempi di una selva di falsi che oggi hanno invaso il settore. E non basta il nome stampato: lo si sostituisce graficamente con niente e non viene mai chiesta la carta di identità all’atto della verifica. Qualcuno si è mai chiesto perchè sulla IC o sulla patente sia riportata la foto del possessore (anche se spesso quella su card risulta quasi illeggibile)? Semplicemente perchè nulla è meno falsificabile del volto. Niente: il pass non riporta la foto (che fra l’altro potrebbe essere facilmente inserito nel codice a barre bidimensionale). Il motivo a un quidam de populo come il sottoscritto (esperto informatico però!) risulta incomprensibile e oggi lamentarsi dei falsi passes è come lamentarsi dei buoi usciti dalle stalle dopo averne aperte le porte. Se posso essere un insolente imbestialito credo semplicemente che i ministeri pullulino di somari informatici e forse costituire dei comitati di esperti universitari (a costo nullo interpretando il compito come facente parte dei doveri dei docenti – si consideri anche quanto presente nel post di ieri) eviterebbe figure di … che fanno gioire i no-vax e imbestialire i si-vax come il sottoscritto.
(Giovanni Neri – 76)
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