Matisse
” ..e mira ed è mirata
… e in cor s’allegra..” così scriveva il sommo Giacomo ne “Il sabato del villaggio” e il celebre verso potrebbe essere utilizzato per la “prima” della Scala, domani 7 Dicembre. Un’occasione che con la musica ha veramente poco a che vedere essendo una passerella di esperti di opera come io di lingua Pali e che una grancassa mediatica trasforma in un “evento” mondiale a scopo di promozione turistica dell’Italia, con Mattarella e Casellati nel palco reale e tanto di Carlucci (inaffondabile) e Vespa (che per l’ennesima volta ci regala il libricino natalizio di politica e storia a buon mercato) come “presentatori” di ospiti televisivi alla ricerca di cinque minuti di celebrità. Ho partecipato a “prime” in altre nazioni dove l’eco mediatica era del tutto contenuto e soprattutto limitato all’aspetto artistico e non a quello da rotocalco. Ricordo ancora a Bayreuth una Merkel in fila ai bagni comuni delle signore e penso alla Casellati nello stesso atteggiamento: anni luce di distanza. Vedrò (forse) la “prima” in TV perchè detesto la mondanità a buon mercato da “commendatur” e anche perchè le mie tasche soffrirebbero a dovere scucire 2500€ per un posto in platea (l’unica sezione della Scala che permette di gustare e valutare serenamente appieno uno spettacolo). Per fortuna l’orario d’inizio – per una volta! – è di stampo europeo (le 18) non per un ravvedimento dell’organizzazione ma solo per permettere gli avvenimenti mondani successivi alla fine dell’opera che per molti spettatori impazienti e annoiati sono l’unico interesse della serata (unitamente agli intervalli).
Giovanni Neri – 75
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