Dunque, ...
….. secondo quanto riportato dalla stampa nel sud (in particolare in Campania) i soliti “furbetti” (leggasi malfattori patentati) hanno dichiarato il falso per truffare lo stato con il “reddito di cittadinanza”, quello che Gigetto sbandierava come “abbiamo sconfitto la povertà!” (Non quella del cervello di Gigetto). Non è di certo una notiziona: chi poteva immaginarsi qualcosa di diverso quando tutto si basava su autodichiarazioni? Ma la domanda è: se i controlli a posteriori hanno evidenziato le malversazioni non potevano gli stessi essere condotti preventivamente? La risposta è drammaticamente semplice: la truffa portava subito soldi nelle tasche dei malfattori e voti nelle tasche del M5S. E’ una storia storica (scusate la ripetizione): ai tempi di Achille Lauro i voti si compravano con pacchi di pasta e scarpe singole (le altre a elezioni vinte) ora con denaro pubblico regalato. Adesso ci si strappano i capelli. ma per quanto tempo? L’attenzione sulla truffa (soprattutto visto che c’è una Ferrari di mezzo!) durerà il breve spazio di un attimo e poi chi si è visto si è visto, come tutte le notizie di prima pagina che scivolano lentamente nelle pagine interne, anticamera dell’oblio. Ci sono ovviamente notizie molto, molto più importanti e tragiche come il destino delle donne afgane, anche queste ricordate solo il tempo per versare una lacrimuccia di coccodrillo e poi sovrastate da gossips e berlusconate. Forse è il destino di tutte le notizie che oggidì servono per colpire l’attenzione e vendere, vendere senza alcun rispetto per la tragicità delle notizie stesse. Ma tant’è: vale più il bunga bunga al Quirinale della strage di innocenti provocata da un ritiro sconsiderato e cinico.
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