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Chi oggi ha oltre 50 anni …
….. ricorda benissimo l’abbandono di Saigon da parte degli americani e la scena drammatica dell’elicottero sul tetto dell’ambasciata USA con i vietnamiti affollati sulla scaletta che portava al velivolo. Cosa che si ripete oggi drammaticamente con una fuga improvvisa degli americani da Kabul, priva di organizzazione, di supporto e infine di senso del dovere verso chi ha contribuito alla loro permanenza sul suolo afgano. Una decisione che lascerà un segno indelebile sulla presidenza di “sleepy Joe” e che potrà costargli – giustamente – le elezioni di midterm. Può ben essere che la politica debba essere anche cinica ma abbandonare un’intera popolazione ai tagliagole quando ben altra soluzione era possibile è una vergogna che ripugna a chiunque abbia un minimo di senso morale. Il vecchio Joe cita i sondaggi che prima di quanto sta avvenendo vedevano un 60% degli americani favorevole al ritiro, quegli stessi americani che ora sostengono Biden al 45% (per quello che valgono i sondaggi). Ma la politica non è solo seguire le tendenze di un elettorato ondivago e spesso ignorante ma è anche il coraggio di decisioni impopolari. L’america e gli alleati hanno permesso – a ragione – una trasformazione della società afgana – almeno quella delle grandi città – in senso moderno e ora tutti gli afgani rischiano un regresso ventennale. E in prima linea le donne. E a parte la questione morale c’è la fortissima possibilità che Al Qaeda trovi un nuovo santuario nell’Afghanistan talebano azzerando le ragioni che hanno portato gli USA a impegnarsi nella nazione asiatica. La sola forza bruta di una nazione (che ha lasciato peraltro tonnellate di armamenti sofisticati nelle mani dei talebani) non garantisce un futuro e soprattutto non lo garantisce quando non trova il supporto degli abitanti che ora si troveranno a dovere confrontare il loro nuovo sile di vita con quello medievale di questi assassini. Personalmente provo un senso di vergogna di appartenere al blocco occidentale capace di questa vergogna. Poi ci penseranno i soliti politologi a trovare il “perchè e il percome” avventurandosi in previsioni valide come quelle che si leggono nei fondi del caffè. La dura realtà è che milioni di persone sono in pericolo di vita e solo questo avrebbe dovuto spingere a una decisione ben differente. Come quando venne sconfitto il nazismo e il fascismo. Ma erano altri tempi e Biden non è certo Roosevelt..
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