Matisse
Fa ribollire il sangue…
….. leggere le lamentele (si leggano le lettere odierne ad esempio su la Repubblica di Bologna) di quei disgraziati che hanno la sfortuna di vivere a Bologna in piazza Verdi, via del Pratello, piazza S.Francesco, via Petroni, piazza Aldrovandi etc., i luoghi dove masse di imbecilli ignoranti e maleducati si riuniscono per fare casino, sporcare (si passi per quelle zone di prima mattina per capire di cosa parlo), violare tutte le regole di civile convivenza, (mascherine incluse, ovviamente) regolarmente impuniti etc. Mi spiace dovere per una volta abdicare a un atteggiamento razionalistico ma le autorità preposte all’ordine pubblico sembrano degli impotenti che guardano, commentano e poi lasciano fare. con la benedizione di questura, prefettura e comune. Ma insomma polizia, carabinieri, vigili etc. che ci stanno a fare? Hanno paura di intervenire? Sarà semplicistico ma una bella retata, con multe comminate ai massimi valori per tutte le possibili violazioni non sono mai contemplate? Fanno persino tenerezza quella transenne poste come pannicelli caldi per mettere a tacere le coscienze della autorità pubbliche, specie di trofei innalzati all’inutilità e all’impotenza. Vogliamo scommettere che l’espulsione degli studenti dall’ateneo (e se non possibile la sospensione per un anno) avrebbe un effetto non decisivo ma certamente deterrente (anche se con Ubertini – che certo non è Roversi, Monaco l’ultimo vero rettore che l’Alma Mater abbia avuto – c’è poco da sperare) e qualche bel foglio di via non è da contemplare? Insomma nessuno ha ovviamente la soluzione definitiva ma l’ignavia è una sorta di stimolo a delinquere liberamente, certi dell’impunità. E il lancio di qualche bottiglia deve spaventare le forze dell’ordine che hanno caschi e manganelli per ridurre alla ragione i facinorosi? Ho vissuto a Londra e Berlino e mai, ripeto mai, anche ai tempi dei moods ho visto qualcosa di simile. Sarebbe interessante che i candidati sindaci chiarissero quali soluzioni pratiche intendono adottare se eletti, che non siano bellezza e cultura, l’equivalente dell’aspirina per curare un tumore.
(Giovanni Neri –75)
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