Matisse
La pochezza ..
….. dei due maggiori candidati sindaci di Bologna è emersa con forza nel tristissimo dibattito della scorsa domenica in cui i due facevano a gara a volare il più basso possibile. Hanno cominciato con il passante. A sentire i due la giunta dovrebbe fermarsi in materia e aspettare le prossime elezioni. Insomma su un quinquennio ridotto dal tempo necessario a mettere in moto la macchina con i nuovi vertici – diciamo sei mesi – e quindi con un ritardo inevitabile adesso bisognerebbe fermare tutto per altri mesi in nome di cosa? L’amministrazione attuale è nel pieno dei poteri e soprattutto per il passante è da decenni (sì decenni) che se ne parla, si istruiscono commissioni, si fanno e disfano progetti e ora questi nuovi aspiranti sindaci vorrebbero che si fermasse tutto per ricominciare da capo solo per accattare qualche migliaio di voti dei no-pass (come i no-vax, i no-peoplemover e tutti i ridicoli no-xxx etc.). Poi le partecipate. Il passaggio a Spa fu salutato come il trionfo del mercato e della efficienza sulle municipalizzate, che erano carrozzoni per collocare trombati, regolarmente in perdita e cosa sentiamo oggi? Che la partecipazione – di minoranza, ben si badi – dovrebbe essere una sorta di “golden share” e che le aziende in questione dovrebbero essere messe sotto tutela ed eseguire pedissequamente le indicazioni della mano pubblica che nella larga maggioranza dei casi è del tutto ignorante dei meccanismi societari. Sia chiaro: in qualunque Spa si ascoltano le indicazioni degli azionisti (che hanno in qualunque momento la possibilità di sfiduciare il CdA), ma una Spa è appunto una società per azioni che deve rendere conto con il bilancio agli azionisti che – come recentemente dimostrato – sono ben felici di incassare i dividendi e di non lasciarli in società per il suo sviluppo. Insomma si vorrebbe ritornare alle municipalizzate: roba da preistoria a puro sfondo elettorale. Per non parlare del tram: volete che non si dia un contentino ai “no-tram”, questi trogloditi del pleistocene? Su tutti gli argomenti si dovrebbe tornare a capo come nel giro dell’oca. Poi l’aspirante sindaca sfoggia il classico argomento strumentale per il pubblico femminile: il maschilismo che la bullizzerebbe. E quando mai? Ma si sa: basta evocare il nome per accattare qualche centinaio d voti. E così via. Insomma i due candidati fra ignoranza e demagogia hanno dimostrato di essere impreparati a tutto (Flaiano). Mai un candidato che proponga una strategia di lungo periodo, una visione della trasformazione di Bologna con una prospettiva quinquennale. Niente, solo politichine di bassissimo a puro solo sfondo elettorale. Personaggetti senza respiro. Fanti, Zangheri dove siete? Se ci ascoltate battete un colpo
(Giovanni Neri –75)
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