Matisse
Basterebbe il nome…
….. a fare irritare chi legge. Una espressione utilizzata in modo generico da giornalisti che nel 90% masticano l’inglese come io lo swahili e che quasi sicuramente non conoscono la traduzione letterale (che io qui non regalo loro!). Ma veniamo alla sostanza. Più volte le forze dell’ordine non hanno assolto al loro dovere: proteggere la popolazione da chi viola la legge. Ora chi organizza adunate con musica assordante, mascherine vietate, assembramenti in cui la distanza massima è di 10 cm attenta alla mia e altrui incolumità che dovrebbe essere garantita da polizia, carabinieri e le 100 differenti varianti della polizia (un’assurdità tutta italiana). Niente: per decisione di chi dovrebbe dirigerli i supposti tutori dell’ordine hanno assistito come spettatori senza biglietto (“portoghesi”!) alla violazione patente delle regole cui tutti dovrebbero attenersi, di fatto avallando con il loro comportamento la trasgressione. Una pura e semplice vergogna. Che succederebbe se si adunassero 200 malfattori e cominciassero a rompere le vetrine e rubare quanto esposto? Uscirebbero impuniti dalla scorreria? E’ il numero che di fatto stabilisce il limite fra il lecito e l’illecito? Un comportamento da repubblica delle banane in cui si privilegia un non meglio definito “ordine pubblico” a scapito dei cittadini che ne subiscono le conseguenze. Cari questore e prefetto volete forse farci capire che a Bologna esistono “zone franche ” (piazza Verdi, piazza Puntoni, piazza S. Francesco, mercato ortofrutticolo etc.) in cui un cumulo di decerebrati giovinastri può fare quello che vuole prendendosi gioco impuniti delle regole che valgono per tutti i cittadini “normali” e non per loro?
(Giovanni Neri –75)
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