Mi scuso ……
…se ritorno ancora sulla qualità dei sottosegretari, mediamente personaggi mediocri (ma molti ministri non sono migliori) che in nessun modo mi rappresentano e le cui non-qualità sono sotto gli occhi di tutti. Gente senza curriculum professionale o scientifico il cui unico merito è quello di essere stati o essere affiliati a questo o quel clan. Gente senza alcun pudore che pur di arraffare qualcosa accetta di essere messa alla berlina. Nella mia ormai lunga vita non credo di avere mai fatto una gaffe come quelle riportate dai giornali ma nel caso ne fossi stato responsabile avrei immediatamente dato le dimissioni per onestà intellettuale. Qui no: essere lo zimbello dei giornali o della TV sembra quasi essere un merito per essere emersi – seppure in senso negativo – dall’anonimato in cui inevitabilmente ripiomberanno dopo un breve periodo. Lascio ovviamente la discussione ai politologi (che bel mestiere..) sui meccanismi di selezione (ma meglio sarebbe dire cooptazione) e mi guardo bene di iscrivermi alla stupida categoria di quelli che pensano al parlamento come a una scatoletta di tonno. Ma la nostra costituzione (imperfetta quanto si vuole ma certo uno strumento insostituibile di indirizzo) recita che il capo dello stato scegli i ministri e il primo ministro i sottosegretari. La costituzione è stata rispettata? Se è vero – come recitano le voci di corridoio – che il gran capo ha detto a Draghi di lasciare che i partiti si arrangiassero (salvo un intervento da deus ex machina finale di Draghi) certamente no. E il risultato è sotto gli occhi di tutti. La rabbia che mi scuote è che io, nel mio piccolo, conosco almeno 15 persone che avrebbero tutti i titoli per servire in modo professionale onesto e onorato lo stato e probabilmente senza alcun compenso. Niente: una manica di cialtroni infesta il governo nel silenzio del gran capo, una sorta di laissez faire inaccettabile. Sarà pur vero che come ha detto “io faccio il pane con la farina che mi danno i cittadini” ma vorrei ricordare il caso di Pertini che ad alcuni ministri – poi processati e condannati – mise il veto come successivamente quando si ebbe la vergogna di proporre Previti alla giustizia. Qui niente, un silenzio colpevole che suona come connivenza. E allora, seppure in modo utopico, sogno un primo ministro, che come nel caso di Draghi ne avrebbe il prestigio (in verità già un po’ compromesso) che sceglie i sottosegretari ad uno ad uno e poi va in parlamento sfidandolo, Probabilmente cadrebbe ma in piedi. Non come avverrà adesso, travolto dai probabili scandali dei suoi cialtroni nominati sottosegretari.
(Giovanni Neri –75)
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