troppo facile ….
… citare il mio amatissimo Orazio della Ars Poetica per il governo appena partorito. Al di là del Cencelli di fatto applicato (ma come dice Mattarella” faccio il pane con la farina che mi danno gli italiani“) un paio di fatti sono oggettivi: 15 uomini e sette donne e un bel po’ di politica nel governo (il giovin signore ancora agli esteri….). Se fosse vero che un ministero vale tre sottosegretariati ci vorrebbero 21 sottosegretarie per riequilibrare la bilancia. Viva Sisifo… Per avere un assaggio di cosa ci aspetta vale la pena di citare il primo commento del “capitano” leghista “sarà bene che la Lamorgese e Speranza comincino a trottare“… Visto che fino ad ora hanno solo tirato lo stipendio… Questo governo arlecchino è un minestrone che – fra l’altro – presenta solo qualche eccellenza. Per il resto i ministri sono quello che sono. Quindi: fra un po’ di luna di miele e qualche miliardone si arriva al semestre bianco e poi all’elezione di Draghi al posto di Mattarella. Poi il voto. Inutile farsi troppe illusioni. Pronto a rivedere le mie sensazioni se si verifica un miracolo. Ma per ora….
RIPUBBLICO IL POST PERCHE’ SEMBRA CHE QUALCOSA SIA ANDATO STORTO NELLA PUBBLICAZIONE PRECEDENTE
(Giovanni Neri –75)
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Circa la composizione del nuovo governo, nettamente migliore del precedente nei ministeri-chiave che sono poi quelli economici tutti sottratti alle rapaci mani da sovvenzionatori seriali grilline a nullafacenti, sono dispiaciuto ma non certo sorpreso sia rimasto fuori un solo nome fra i tanti di valore a disposizione delle istituzioni.
Roba da “La realtà romanzesca”, bella rubrica illustrata della settimanale DomenicaDelCorriere anni ‘20, sarebbe stato rimandare in un call center Giggino per mettere al suo posto Paolo Gentiloni, posto che lo stesso fosse disponibile.
Del che si dubita fortemente.
Insomma, superato lo shock, fa impressione di vedere un Brunetta o una Gelmini o una Carfagna in questo governo.
Ma i tempi sono quelli che sono e gli italiani, che hanno la responsabilità di avere votato i suddetti, sono quelli che sono.
Quindi bella grazia che uno come Draghi abbia accettato l’incarico!
Infine: come mai il loquace Enrico Letta non si è fatto proprio sentire in questi frangenti? In attesa di tempi migliori?
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