.. ” così il caimano chiamava ..
…. Giorgia Meloni. Giorgia Meloni, non parla, urla, quando interviene in parlamento, come se costantemente tarantolata, con il suo fortissimo accento romanesco e – senza offesa – il volume è inversamente proporzionale alla statura e mi ricorda da vicino il comportamento dei cani di piccola taglia, che per difendersi da quelli più grandi (o meglio per tentare di tenerli lontani) abbiano a perdifiato, coni risultati non sempre invidiabili. Ogni giorno sciorina il suo ripetitivo mantra “elezioni subito” alla stampa e alla TV nella speranza di convincere per stanchezza l’uditorio.La stanchezza prende invece chi deve subire lo stesso ritornello, pronto a far risuonare all’unisono sempre le stesse parole. Sembra che nei giornali riportino sempre la stessa voce anche se – per caso – quel giorno non è stata espressa. Peccato però che oltre a rompere i “timpani” non sembra che la fine, articolata, motivata e meditata frase sortisca qualche effetto. I cani grossi (per metafora, ovviamente) da quell’orecchio non ci sentono con il risultato che la sua è una “vox clamantis in deserto”. Mi immagino il suo compagno a cui quotidianamente farà sentire la storica frase con accenti sempre diversi e che potrebbe sortie l’effetto di una crisi uditiva del povero malcapitato. Ma ve la immaginate in qualche posto di responsabilità governativa? Se avesse a che fare con stranieri dovrebbe imparare a dire “élection tout de suite” oppure “Wählen sofort oppure “elections right now“. In romanesco.
(Giovanni Neri –75)
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l’unica cosa che mi viene spontanea a proposito della piccolina è “non sparate sul pianista”… in fondo lei rappresenta, inglese a parte che sembra la sua conoscenza sia diventato una specie di test importantissimo per l’accettazione in società (e qui mi ci aggiungo: lo conosco poco!), un bel numero di ‘camerati’ ancora in robusta attività ideologica.
Dopo tutto quei milioni di morti che il fascismo ha prodotto!
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