Nella “smorfia”….
… napoletana (e non si tratta solo di un nome generico: ci sono pubblicazioni che interpretano i sogni in modo “scientifico” attribuendo a ogni sogno uno o più numeri del lotto) novanta è la paura. Questo deve essere il numero che alcuni esponenti PD devono avere in mente a riguardo delle possibili elezioni anticipate visto che i giornali questa mattina riportano le nuove “avances” fatte al ducetto per una possibile riappacificazione (di fatto dei ballons d’essai). Naturalmente come sempre i generali mandano avanti le truppe (in questo caso i cosiddetti “peones”) come avanscoperta, insomma la carne da macello per sondare le reazioni, pronti a smentire se tira brutta aria. La riduzione del numero dei parlamentari è un’angoscia che popola i sogni di tutti i partiti e in particolare quelli di governo, soprattutto se – come dicono i sondaggi – le destre vincessero le elezioni diminuendone ulteriormente i seggi Il morbo – di fatto – (si potrebbe dire una “pandemia” politica) è drammaticamente contagiosa nella sinistra e nei pentastellati (per non parlare dei renziani potenzialmente a rischio estinzione) e non c’è vaccino che possa sconfiggerlo. Naturalmente i proclami dei renziani e dei pentastellati che giurano e rigiurano che mai e poi mai potrebbero convivere nello stesso governo sono come le predizioni della sibilla cumana scritte sulle foglie al vento, intendendosi le foglie come la memoria degli elettori. Lo spettacolo è indecoroso, agitato sotto l’affermazione che la politica è “l’arte del possibile” o come più prosaicamente affermò Rino Formica “m..da e sangue”, e con il presupposto che la coerenza è ormai un disvalore da cui guardarsi. Recovery fund? Pandemia ? Crisi economica? E “chissenefrega” di fronte alla possibilità di perdere un seggio con tutti i suoi vantaggi? Sia chiaro: il qualunquismo è agli antipodi del mio modo di pensare ma proprio perché della politica ho un concetto alto ovvero come servizio disinteressato per l’Italia lo spettacolo di questi omuncoli mi fa ribollire il sangue. Utopia? Senza dubbio e senza speranza. Eppure quanti nomi mi vengono in mente che potrebbero servire il paese con onore e disinteresse! Un esempio? Mi viene in mente Ciampi: vuol dire che in fondo non sarebbe impossibile.
(Giovanni Neri –75)
Per un elenco aggiornato di tutti i precedenti posts di questo blog con i corrispondenti links
Per iscriversi a Bertoldo e ricevere un messaggio email ogni volta che un nuovo post è pubblicato visualizzare il breve filmato in formato MP4 che si ottiene clikkando sul cerchio rosso sottostante. Selezionare le opzioni che portano a “follower con email”.
Leggi anche Kurvenal. il sito delle recensioni musicali
Il disagio è profondo e lo condivido pienamente, nessun dubbio, ma io andrei al cuore della questione: Conte.
Con un’inversione di 180 gradi spettacolare come la sua difficile tenere alta l’indignazione per quei giri di valzer che Lei ricorda!
Almeno, l’Innominato, una sua coerenza l’ha conservata: sprovincializzare il nostro straordinario Paese per avvicinarlo, come merita, alla parte migliore dell’Europa.
Ma purtroppo tanti connazionali, più che il lavoro, hanno il sussidio nel cuore…..
"Mi piace""Mi piace"
Per Lei Renzi non è un politico ma una fede!
"Mi piace""Mi piace"
più che Renzi direi il ‘renzismo’, se mi passa l’espressione.
Ovvero la voglia di rimboccarsi le maniche che non solo sua esclusiva.
Ce ne sono parecchi in giro, da Bonaccini a Zaia (si, proprio lui!), tutta gente che è accomunata dalla voglia del fare senza aspettare il tempo dei nipoti.
A cui Lei, se non si offende, appartiene che lo voglia o meno.
Poi che Lei lo detesti, perché no?
"Mi piace""Mi piace"
Io non lo detesto, solo lo giudico freddamente. Ma non si offenda per la mia schiettezza….
"Mi piace""Mi piace"
La Sua schiettezza è una virtù rara che tutti i frequentatori del Blog apprezzano senza riserve. Figurarsi io!
"Mi piace""Mi piace"
La schiettezza è un carattere apprezzabile in privato, ma è agli antipodi di un agire diplomatico o politico. E intendo politico senza alcuna sfumatura negativa. Quella sotto i nostri occhi non è più politica , ma mercato.
"Mi piace""Mi piace"
Sandra Festi (che conosco, stimo e apprezzo…), con acume molto femminile, definisce la schiettezza incompatibile con l’esercizio della politica.
Ma in una sfrenata situazione politica di mercato come l’attuale è ancora possibile riservare la schiettezza al solo privato?
La mia è solo una domanda, non posseggo certezze.
"Mi piace""Mi piace"
La schiettezza è una qualità privata, non politica. La diplomazia e, al limite , la fantasia, possono giovare alla politica, cioè a una dimensione storica che ci coinvolge nella storia.
Al momento sono queste le qualità che mancano.
"Mi piace""Mi piace"