Come sempre la situazione ….
… è drammatica ma non seria. Lascio alle migliaia di commentatori politici la valutazione dei risultati del senato ma il top del dilettantismo è rappresentato dal senatore arrivato in ritardo per il voto. Ed è stato riammesso dal VAR del senato. Lo si deve scusare perchè aveva impegni importanti: fare la spesa per la famiglia (c’era il rischio che le mozzarelle si esaurissero), chiedere alla merciaia di rammendargli le calze, finire la partita di briscola online, guardare in tv l’ultima puntata di un serial ma soprattutto chiedere come si fa a votare e per chi. Che si possa arrivare in ritardo in un giorno così importante o è voluto per non votare (ma allora bastava darsi malato) oppure è un caso lampante di incapacità di persona inadeguata a sedere in parlamento (ma di certo non deve sentirsi solo…). Quando ho avuto impegni importanti mi sono sempre premurato di arrivare con almeno una mezzora di anticipo dando l’impressione di parvenu ma arrivare in orario è stata sempre una priorità sia perché arrivare in ritardo mi induce un senso di colpa sia perchè chi arriva in ritardo mi manda in bestia e non vorrei fare ad altri quello che non vorrei che fosse fatto a me. Naturalmente avremo il piacere di scoprire che taxi, tram, bus, treni erano in ritardo (?) ma prendersi in anticipo avrebbe risolto il problema alla radice. Poi che importa dopo la Renzata ?
(Giovanni Neri –75)
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Confermo la puntualità del Prof.
Lo ricordo in occasione di un interessantissimo ciclo di conferenze che teneva al Teatro Ebe Stignani di Imola (il tema, ostico, era la musica e la matematica…) in cui si poteva regolare l’orologio con l’inizio della prolusione.
Ammetto che anch’io sono così, difetto diffuso nel nostro bellissimo Paese.
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