In un periodo tragico …

…come quello presente, con migliaia di morti il cui numero si incrementa significativamente ogni giorno assistiamo al suicidio politico della classe dirigente la cui mefitica litigiosità non sembra avere confini. Si litiga su tutto, sull’approvazione della riforma del MES, sul metodo di distribuzione dei fondi (se mai verranno vista la posizione dei  due stati canaglia Polonia e Ungheria), sul rimpasto e chi più ne ha… A forza di tirare la corda si spezza e sono i due sovranisti  de noantri che si fregano le mani visto che i sondaggi li danno vincenti in potenziali elezioni. Avemmo bisogno di un governo compatto, consapevole della gravità del momento, tutto proteso a salvare il paese. Niente di tutto questo. Un premier che si inventa un carrozzone organizzativo per gestire i fondi del recovery fund (sempre più spesso declinato come “faund” senza dimenticare che il conduttore della rassegna stampa della scorsa settimana ha pronunciato “children”  come “ciaildren” – cappello a pan di zucchero!) saltando a piè pari le strutture dello stato con l’implicazione di delegittimarle definitivamente, un partito (pardon movimento) in preda alle convulsioni tipiche dei moribondi e dominato dal cupio dissolvi visto che le elezioni da loro provocate li porterebbero a numeri a una cifra in parlamento,  un ex premier dominato dal complesso del ruggito del topo che incasina tutto solo per mostrare di essere presente etc. E chi più ne ha più ne metta. E un Mattarella che a forza di silente moral suasion di fatto diventa ininfluente. Allora erano meglio Pertini e Scalfaro che parlavano fuori dai denti rimpiangendo la fermezza di Ciampi. Insomma un casino di cui possiamo solo vergognarci e che non offre nessuno spiraglio di soluzione. Veramente un brutto, brutto Natale.

(Giovanni Neri -74)

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