I rumours …
..che si sentono in giro non promettono nulla di buono. La tentazione del governo di trovare la famosa quadratura del cerchio (preservare la salute e al contempo salvare l’industria della neve) è semplicemente la prova che questo governo è debole e incapace di decisioni drastiche che permettano di vedere la luce alla fine del tunnel. Fra le tante balordaggini ci sarebbe quella di permettere l’accesso agli impianti di risalita solo a coloro che posseggano una seconda casa nel luogo sciistico o che trascorrano almeno una notte nello stesso luogo. E’ chiaro che nessuno ha coscienza di come siano organizzati i comprensori sciistici. Oggi sono tutti interconnessi (si pensi solo al caso della Sella Ronda). A Corvara: “Lei viene da Canazei? Allora non può risalire se non si ferma qui una notte”….. E così via. Ma poi anche ammettendo che il meccanismo (a mio giudizio ingestibile) riduca in parte la pressione sugli impianti di risalita come la mettiamo con i forsennati che debbono ogni giorno essere certi di avere utilizzato a fondo il proprio skipass (un problema che ne sfiora un altro: la facilità con cui gli sci moderni permettono di curvare induce negli inesperti la convinzione di essere nuovi Tomba salvo scoprire che gli stessi attrezzi non hanno il freno)? E’ sicuro che ci saranno comunque assembramenti, code in cui il rispetto della distanza sarà considerato un’imposizione da sovranisti, cabine affollate etc. Insomma la riapertura degli impianti avrà come effetto lo stesso delle discoteche di agosto, con un’ennesima ondata – la terza – del virus, centinaia di morti (smettiamola di credere che il vaccino sia la nuova panacea universale) e le nuove sterili polemiche che seguiranno. In attesa dell’estate in cui si riproporranno le stesse problematiche del 2019. La Cina – oltre un miliardo di abitanti – è praticamente “virus free”: qualcuno si chiede come possa essere stato ottenuto?
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