

A proposito ..
..degli ignobili sofismi con cui le decisioni “politiche” vengono prese, qualcuno potrebbe spiegare a uno sprovveduto come il sottoscritto quali malefatte ulteriori deve commettere il satrapo ungherese Orbàn per essere finalmente espulso dal PPE? Aspettiamo che apra dei “vernichtung Lager” per ebrei e altre minoranze? Ci sarebbe da ridere se non si fosse in presenza di una tragedia epocale soprattutto per l’Europa o quel brandello che ne resta. Credo che non esista organizzazione al mondo che esiga l’unanimità per ogni decisione compresa l’espulsione di un membro: voterà mai l’Ungheria per la propria espulsione da un’Europa da cui drena finanziamenti colossali per la propria agricoltura senza rispettarne le regole anche basilari ? Cerchiamo di essere seri: l’Europa è ormai un’accozzaglia di paesi nel cui ambito sussistono dittature che ci ricordano un passato non così remoto (a qualcuno dice niente il nome Horthy?). Orbàn non solo è un delinquente ma non deve neppure conoscere il significato delle parole se vanta come suo slogan un ossimoro come la sua “democrazia illiberale“. E viene osannato dai nostri fascisti locali (Meloni e Salvini – quest’ultimo reduce dall’ignobile pagliacciata della preghiera in TV con la D’Urso a beneficio di un elettorato semplicemente demente. E forse una chiesa seria dovrebbe prendere le distanze da queste manifestazioni pagane). Ma vanno fatte due considerazioni al di là dello sdegno e il ribrezzo che ci fa un personaggio come questo (ma in buona compagnia dei leader di Polonia e Slovacchia). La prima è che le sue leggi liberticide (legiferazione per decreto!) sono state approvate da un parlamento eletto più o meno democraticamente come quello che fu di Hitler e Mussolini (per fare due esempi), eletto insomma per suicidarsi. Dice niente sul significato di una democrazia in cui gli elettori nella larga maggioranza sono preda di campagne propagandistiche che qualunque mente non obnubilata rigetterebbe tout court? La seconda – più generale – è che questa Europa che accetta al suo interno uno stato canaglia come un cancro di cui finge di non accorgersi è assolutamente al capolinea. E non per la mancata solidarietà (ma si legga bene in materia l’articolo di Roberto Perotti su La Repubblica del 30 Marzo) ma per il fatto che non esiste alcuna base culturale comune e che in tutta la sua esistenza è riuscita solo generare l’euro come collante, un fatto importante (per l’Italia almeno) ma non decisivo (per l’Europa come entità unita). Aggiungiamo a questo che è orfana della più vecchia democrazia – quella inglese – per capire che i vecchi europeisti come il sottoscritto debbono ammettere che l’utopia di una Europa unita, come soggetto in grado di controbilanciare USA e Russia è definitivamente tramontata e che il futuro, al di là della attuale pandemia, è quantomai oscuro e questo in particolare per l’Italia e gli italiani.
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