

Dopo oltre due mesi..
..di silenzio riprendo il mio blog “Bertoldo” un po’ per la situazione eccezionale in cui ci troviamo e un po’ – onestamente – perché gli arresti domiciliari inevitabilmente aumentano il tempo a disposizione. E vorrei iniziare con una confessione: io so di non sapere. Cosa intento dire? Nella mia lunga carriera universitaria ho imparato molto del mio settore (i calcolatori elettronici) che però è composto di una miriade di sottosettori (hardware, microelettronica. sistemistica, software, sistemi operativi etc.) dei quali ho competenza seria al massimo in due di essi. A fronte di questa mia dichiarazione esplicita di ignoranza (o di conoscenza limitata) oggi più che mai imperversano i tuttologi, che dall’imparaticcio carpito (male) da fonti assolutamente improbabili derivano giudizi e proposte le più strampalate, oppure coloro che competenti in un settore, straripano in altri a loro sostanzialmente ignoti. Tutti assetati di interviste per smania di protagonismo e che nel caso peggiore non esitano a confondere l’uditorio alla stessa stregua della confusione che regna nelle loro menti. E proprio perché si rivolgono a una platea inevitabilmente ignorante degli argomenti dibattuti ottengono ascolti stratosferici: questa platea è nella larga maggioranza pronta a credere alle prime balle spaziali che le vengono ammannite, tanto più osannate quanto più improbabili purché permettano di riempire quell’immondezzaio informatico che sono i social media. Ecco la competenza, la serietà dell’informazione fornita, la fondatezza delle fonti e soprattutto il restringimento al settore di cui si è competenti (quando esiste…) ovvero i requisiti fondamentali della autorevolezza, cedono al miraggio del facile successo mediatico e sono molto pochi quelli che privilegiano la propria professionalità rispetto alle sirene di una popolarità a buon mercato. In prima linea in tutto questo c’è la maggioranza dei politici, gente per lo più di mezza tacca, ignorante e presuntuosa, dall’eloquio incerto, che però riflette esattamente le caratteristiche dell’elettorato che li ha prescelti, molto spesso senza neppure conoscerne il CV, la personalità e le competenze, seguendo indicazioni di partito o ancora peggio la fama sportiva. Se oggi qualcuno proponesse Ronaldo come primo ministro si avrebbe un plebiscito popolare. In questo bailamme infame vorrei solo sperare che la flebile voce di Bertoldo risulti chiaramente fuori dal coro e possa avere ascolto presso quella minoranza (che però esiste) di persone serie e consapevoli. Grazie.
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L. Wittgenstein, “Tractatus logico-philosophicus”, Proposizione 7: “Su ciò, di cui non si può parlare”, si deve tacere.
Se si attenessero a questa logica elementare i giornali sarebbero fatti di pagine bianche e la televisione tornerebbe a lunghi intervalli con vista su greggi al pascolo
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