e’ la regione in cui si scatenò..

..la reazione contro la rivoluzione francese e dove le forze conservatrici trovarono i loro sostenitori. La storia sembra ripetersi. Da un lato le città, culturalmente e socialmente più avanzate, mediamente dotate di maggiore cultura e dall’altro le zone periferiche dove pregiudizi, incultura etc. prevalgono (absit iniuria verbis – ovviamente il discorso è in termini puramente percentuali). E’ lì infatti dove l’energumeno concentra i suoi sforzi (il nulla non si sforza da nessuna parte essendo per natura inesistente) sfruttando l’ignoranza e il pregiudizio. Sembra che secoli di storia siano passati inutilmente: siamo nell’era della tecnologia ma esistono sacche di reazionari per ignoranza pronti a farsi abbindolare dal primo pifferaio e da slogans privi di fondamento ma “appealing”. Basterebbe vedere dove l’energumeno batte: non a Bologna o a Modena o nei capoluoghi di provincia ma nelle realtà periferiche e contadine. Ovviamente tutto lecito ma ancora una volta il discorso sulla capacità dei singoli di ragionare in termini politici salta fuori, come un fenomeno carsico che richiederebbe un’attenta analisi senza falsi pudori o posizioni preconcettuali. Ovviamente spero che nonostante tutto non siamo condannati a un nulla eterodiretto (perché questo è quello che potrebbe accadere nella malaugurata ipotesi…) ma di che razza di democrazia stiamo parlando? Ecco vorrei veramente che questa fosse un’occasione per un serio dibattito in materia, pronto a modificare le mie opinioni a fronte di un ragionamento serio e convincente. Ma dalla fine del  ‘700 ad oggi (quasi 250 anni) la situazione è sempre la stessa e qualche dubbio non può non sorgermi…

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