
…sono quelle di inciampo…
.. un nome che in italiano purtroppo richiama un senso di fastidio. Sono invece – finalmente! – uno strumento per non dimenticare, per risvegliare nelle coscienze addormentate una tragedia che troppo spesso si tende a dimenticare, a relegare non nella attualitá ma nella storia, come le guerre puniche, le guerre di indipendenza insomma fatti remoti non più correlati alla nostra vita quotidiana. Ci si inciampi invece, e soprattutto si leggano le date. In quelle murate a Bologna ce ne sono che recano date degli assassinii che appaiono quasi incredibili. Gennaio, Febbraio persino Aprile 1945. Un regime in sfacelo, sull’orlo del collasso militare che come se nulla fosse ha continuato nella sua attività criminale, quasi una macchina incapace di rendersi conto della situazione, una macchina che svolgeva autonomamente il suo programma di sterminio come un dovere cui non sottrarsi anche di fronte alla fine dei suoi presupposti. Mai come in questo caso si dovrebbe ricordare Hannah Arendt e il suo libro La banalità del male, un testo che le giovani generazioni dovrebbero mandare a memoria e che tutti dovrebbero ricordare quando – si spera – si troveranno a inciampare in questi fondamentali “memento” della storia che, come ha scritto Primo Levi, è successa, succede e può succedere in futuro.
(Giovanni Neri)
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