..poi li accompagna. ..
Una candidata incompetente impreparata a tutto, costantemente attaccata alle sottane del capitano (“ma papà ti lascia mai andare sola?”) arruola il presidente di una combriccola di oscurantisti che non sanno di cosa parlano. I no-tram (una manciata di voti, ma si sa, se si è in affanno si razzola dove si può), forse raccattati nella zona del trentino che confina con l’ER (Borgonzoni..), sono persino patetici nella loro assenza di qualsiasi argomentazione sostenibile e nell’atteggiamento da provinciali d’accatto. Probabilmente l’accoppiata proporrà anche di abrogare tutte le isole pedonali, di sostenere l’uso del diesel generalizzato, di aprire al traffico privato l’intera città abrogando le multe per sosta vietata, di abolire le domeniche ecologiche etc.. Se le cose andranno come debbono andare, ovvero non prevarrà un elettorato ignorante, inconsapevole e stupidamente fazioso i no-tram finiranno nel dimenticatoio della vita cittadina come i no-passante, i no-peoplemover e a livello nazionale i no-TAV etc.. Oggi con i social media arruolare bande di decerebrati per qualunque idea bislacca è un gioco da ragazzi: di personaggi del livello dei terrapiattisti ne abbiamo a iosa. Liberi di tirarsi la zappa sui piedi se non fosse che purtroppo i piedi sono anche quelli di chi come me la zappa vorrebbe tirargliela sulla testa. Aspettiamo fiduciosi il 26 Gennaio, data nella quale la candidata inesistente tornerà a fare quel niente che l’ha finora contraddistinta e nel quale eccelle.
(Giovanni Neri
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Manifestamente il comitato anti tram è una buona scusa per sollevare un po’ di polverone e attirare, se possibile, qualche voto; lo scopo è così evidente che non irrita più di tanto. Quello che, invece, mi irrita profondamente è l’azione suicida della maggioranza, che a ridosso delle elezioni s’inventa una linea di tram, cioè lavori in corso garantiti per anni in un centro città già agonizzante: chiunque abiti o lavori a Bologna sa che la città è al collasso a causa del traffico, e sa anche che, da quando i problemi di traffico hanno cominciato a manifestarsi (parlo dei primi anni 70) le amministrazioni comunali che si sono susseguite non hanno fatto assolutamente nulla per affrontare seriamente il problema (se non, beninteso, aumentare i divieti). Ricordo che, sempre nei primi anni 70, furono eseguiti dei carotaggi in piazza Aldrovandi per verificare la possibilità di costruire una metropolitana; poi finì tutto nel dimenticatoio. La demenza dei nostri amministratori ha scaricato tutto il traffico sui viali, col risultato che nelle ore di punta il fllusso si blocca (per la cronaca, la lunghezza di diffusione del PM10 è 30 km, e quello del PM2.5 è 100 km, così anche chi sta al centro respira allegramente le emissioni dei viali e anche quelle della tangenziale). I tram a Bologna hanno circolato fino al 1963, impicciavano il traffico ancor più dei bus, che quanto meno hanno maggior libertà di movimento; poi ci hanno provato col Civis, adottando un progetto già dismesso dai francesi perché non funzionava: per alcuni anni con la storia del Civis hanno trasformato via Emilia Ovest in un inferno, finché qualcuno con un po’ di sale in zucca non ha abolito il Civis e non ha rimosso le ostruzioni di cemento che riducevano via Emilia Ovest a una sola corsia. Hanno avuto cinquant’anni per metter su un po’ alla volta una metropolitana come si deve, e adesso ci scodellano una ragione di più per non votarli. Ma che lo facciano apposta?
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Da qualche giorno dovevo una risposta a questo commento. Il tram non é il frutto estemporaneo di una amministrazione improvvisatrice ma un progetto che va avanti da lungo tempo e i cui tempi incrociano le elezioni (ma esiste un qualsiasi progetto che non le incroci, viste le miriadi di consultazioni che agitano il panorama politico italiano?). Ovviamente nell’approssimarsi della data fatidica tout se tient. Il progetto della metropolitana – anche se “leggera”- era semplicemente inimmaginabile vuoi per i costi, vuoi per (quello sí) il disagio per i cittadini, vuoi per il sottosuolo bolognese che avrebbe visto il blocco costante per i reperti archeologici etc. La realtà è che “there are no free lunches” e che ogni sviluppo ha dei costi. Nel caso del tram ovviamente esistono pareri discordi ma quello che impressiona è che le ragioni “contro” sono per lo più strumentali e in odore di pura convenienza politica. Non c’è da meravigliarsi: di anime belle e intelligenti se ne vedono proprio poche se la “politica” è persino capace di esprimere un rappresentante che poco addietro ha creduto nella autenticità de “I protocolli dei savi di Sion”! Come vada a finire è difficile dire: non sarei comunque sorpreso se nella malaugurata ipotesi della vincita del nulla dopo poco tempo con argomentazioni da azzeccagarbugli il progetto del tram fosse comunque portato avanti.
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