Fa persino ..
… tenerezza (oltre che rabbia sovrumana) il livore con cui il fogliaccio LIbero se la prende con le sardine come con qualunque movimento che non sia di sostegno all’energumeno (in calo di consensi… meditate gente…). Ho scritto in tempi non sospetti della difficoltà per un movimento di quel genere di trovare uno sbocco concreto (non si vive di sola protesta – vaffa docet) ma la constatazione di una difficoltà non diminuisce il significato e il valore di un movimento (ohimé che parola rischiosa!) che esprime un disagio ma anche una protesta contro energumeni, fascisti e tutto il ciarpame di cui la nostra società, drogata dai social media, è infestata. L’accoppiata Feltri-Dumbo è specialista nella faziosità, nella volgarità (si veda il caso Iotti), nella reazione da Vandea contro chiunque voglia esprimere valori morali della società: per loro conta solo l’oscurantismo e il mito dell’uomo solo al potere (manco non ne avessimo già fatto esperienza). Questo movimento dovrebbe essere un monito a tutti i partiti ma in particolare a quelli della sinistra che oggi dilapida un patrimonio culturale e morale in mille frammentazioni personalistiche che sono di fatto un ausilio ai sovranisti che ufficialmente combattono. Non mi faccio illusioni: il messaggio non viene e non verrà recepito in termini concreti al di là delle dichiarazioni ufficiali. Troppo scadente, egoistico, ignorante e miope è il panorama dei nostri “politici” (ad esclusione di qualche mosca bianca) che anziché costituire un esempio per una massa disorientata ne è l’espressione peggiore. La ignobile rissa cui assistiamo ogni giorno in parlamento ne è la prova provata e fino a quando il voto sarà in mano a chi per cultura non dovrebbe averne diritto c’è poco da sperare: si elegge chi è simile non chi dovrebbe migliorare la società. Ripeto ancora una volta: la nostra società ha moltissimi personaggi in grado di esprimere un parlamento serio, onesto, competente e soprattutto interessato al bene del paese e non ai propri interessi di bassa bottega ma con questa democrazia malata non c’è speranza. Ma è questo un argomento che più volte ho affrontato e che naturalmente suscita reazioni di principio senza affrontare il problema concretamente nei fatti.
(Giovanni Neri
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Certa stampa, quanto succede nelle aule parlamentari, i social: tutto ciarpame desolante che mi induce ad applaudire alle Sardine.
Io ero in piazza Maggiore nella prima manifestazione ed ho provato un’emozione, finalmente sentivo parlare di valori, di rispetto per gli altri e di voglia di una vera politica.
E’ poco? Forse, ma prima eravamo immersi in una palude mostruosa, finalmente queste piazze danno voce a chi vuole gridare BASTA.
Le proposte delle Sardine scaturite da Roma saranno banali ma possiamo affermare che siano inutili? Non penso, se i sondaggi ritengono che il principale avversario dell’energumeno siano proprio le sardine e se nella sinistra tutti si affannano a dire la loro su questo movimento di opinione.
Le Sardine hanno chiamato questa classe dirigente politica ad interrogarsi, a fermarsi, anche per poco, per riflettere su quello che è ora la politica, il confronto e lo scontro politico.
Non è poco. Eravamo arrivati ad una tale deriva del linguaggio e dei contenuti che la narrazione delle Sardine non può che essere un sollievo.
Non cerchiamo di etichettare o connotare troppo il fenomeno che è solo espressione del desiderio di tanti di riappropriarsi di un linguaggio corretto, di affermare valori smarriti e di ritrovarsi in una comunità di pensiero plasticamente apprezzabile ossia una piazza.
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