Non c’è da meravigliarsi: ..
che cosa c’ è da aspettarsi da uno che fa il direttore di Libero, il giornale che è cosi fazioso da suscitare persino ilarità? Il dibattito lunare sulle qualità sessuali delle “romagnole”, che avrebbe potuto essere il soggetto di un film di Tinto Brass (chi si ricorda della “ragazzola”?), ha visto un miserando e inconsistente maschilista, incapace di articolare un pensiero compiuto degno di questo nome, “messo a posto” da una Fornero in grande spolvero e per una volta un po’ meno pacata e professorale del solito. È bene ricordare che Libero è il giornale più sfegatatamente Salviniano che sia pubblicato ed è persino clamoroso come il suo direttore (coéquipier del noto Feltri) si collochi alla destra dell’energumeno seppure con un grado di intelligenza e capacità dialettica drammaticamente inferiori. Sarebbe interessante capire perché questi poveracci vengano intervistati e giungo a ipotizzare che sia per metterli alla berlina del pubblico: una cattiveria insomma, ma il soggetto in questione non arriva a capirlo. Purtroppo se si pensa al famoso 48% e agli intervistati leghisti sul MES – per fare qualche esempio -, perfettamente rappresentati dal direttore di Libero, ci si rende conto di cosa sia diventata la democrazia.
(Giovanni Neri)
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…la democrazia e anche la televisione! Ricordo il tempo in cui la nostra Rai TV era considerata una grande industria di produzione culturale.
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