… se qualcuno dei miei (pochi) lettori ha visto la puntata di ieri di Piazza Pulita. Il giornalista (aggredito costantemente dai bruti di S.Basilio, la borgata da cui provengono i due assassini del giovane culturista e piazza di spaccio senza controllo) ha intervistato un subumano la cui filosofia era che la sua sicurezza era la pistola, che non si aggrediscono le coppie (ma gli individui si?) e che ci vorrebbe un nuovo Mussolini (con tanto di tatuaggio sulla coscia di Mussolini e Hitler) più altre idiozie che non ricordo. il tutto espresso in un linguaggio lontanissimo parente dell’italiano. Ora costui gode (credo) dei diritti politici ed esprime un voto che ha lo stesso valore del mio, derivato da ignoranza, fake news, propaganda etc. Ma allora cosa significa oggi la democrazia, concetto a cui mi aggrappo con un grip sempre più flebile? La cosa che in parte mi rinfranca è che data la mia età non vedrò i frutti malati di questa sottocultura ma mi chiedo se non sia il caso di prendere il toro per le corna e stabilire un minimo culturale per avere diritto al voto. So già che le solite prefiche grideranno all’attentato antidemocratico, al fascista (io) travestito da democratico, al radical chic elitario etc. Ora può ben essere (ma non lo credo) che alcune di queste accuse siano giustificate ma vorrei tanto che qualcuno mi dicesse se ritiene che questa situazione sia tollerabile e – ancora meglio – se ha qualche suggerimento concreto hic et nunc per affrontare il problema senza aspettare- come Godot – un’improbabile miglioramento futuro dovuto alla scuola etc. pannicelli caldi cui nessuno può in buona fede credere. Probabilmente nessuno e intanto il degrado avanza, i fascisti vengono sdoganati, le leggi contro il fascismo dimenticate e la faticosa rinascita culturale postebellica è di fatto in frantumi.
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6 risposte a "Il coatto – 1 Novembre 2019"
Si, sono d’accordo. Fino a poco tempo fa mi dicevo che la democrazia sia il meno peggio. Ora non mi sento più di dirlo. Ma non saprei dire cosa sia meglio.
Il solo pensiero che ben 98 senatori, più di un terzo dei senatori presenti in Senato, si sono astenuti dal voto contro odio e violenza per la mozione di Liliana Segre, mi riempie di tristezza e sgomento. E questi 98 senatori dovrebbero avere una cultura almeno accettabile. Io poi vorrei sapere la violenza perché. A farla cosa si ottiene? L’unico risultato è che a quel punto potresti anche tu da soggetto divenire oggetto. E questo bisognerebbe che tutti lo sapessero, se ne rendessero conto.
Ora sono in Cina, a Shanghai, e sto qui un mese e mezzo, Faccio questo da circa dieci anni. Shanghai è un luogo piacevole. I cinesi che vedo ed un po’ conosco, sono per lo più allegri e gioviali. La mia impressione è che la popolazione cinese sia una popolazione positiva. Ma si sta meglio in Cina o in Italia? Noi abbiamo la democrazia, loro no. Ma loro sono più allegri, contenti e fiduciosi nel futuro.
E così, oggi, cominciamo a leggere critiche ( o attacchi ?) alla democrazia da parte colta e liberale. Il coatto, decisamente di destra, giustifica l’ uso della forza per difendersi dai violenti. La “brava” gente pensa (per ora pensa soltanto) che la democrazia vada limitata per garantire la libertà di chi se la merita.
Due domande:1) cosa fare con quelli che non se la meritano?
2) chi è come decide chi entra in area risanata?
E’ purtroppo sempre il solito problema. “quis custodiet ipsos custodes”, scriveva Giovenale. Ma non è negando il problema che si risolve il dramma di una democrazia che non è più tale. Se mancano le soluzioni si può almeno avere il diritto di segnalare il problema oppure si deve fare come gli struzzi?
sono rimasta anche io sconvolta dalle interviste di Piazza pulita. vedo che quello che credevo non si sarebbe più visto ora si ripresenta. Lo scorso anno e gli anni recedenti in occaione del centenario della Grande Guerra sono usicti tanti liri sul fascismo e sulla storia di quegli anni. Ho ascoltato le presentazioni con il sentimento che erano cose che non sarebbero più successo, ho sentito Michela Murgia che presentava il Fascistometro con l’idea che fosse una cosa umoristica. ora non ne sono più così convinta e questo continua e imperante campagnia elettorale con il suo linguaggio e una certa intolleranza non aiuta a eliminare questi fenomeni, anzi… i social fanno il resto.Sto leggendo con interesse il censimento dei radical-chic: ci siamo vicini in barba alla democrazia.
Ho visto anche io le interviste a Piazza Pulita…
Tanti libri i questi anni hanno affrontato il fascismo in concomitanza con l’anniversario della Grande Guerra: mi sembravano fatti lontani. Il fascistometro di Michela Murgia mi sembrava una trovata umostica .Sto ora leggendo Il censimento dei radical chic di Papi. Non mi sembrano più fenomeni così lontani che questa campagna elettorale permanenete unita ai social alimentano.
Non ho visto Piazza Pulita (per scelta, limito l’ascolto Tv a Rai5 + la trasmissione su Rai3 post Augias e il seguito di Mieli) ma mi associo ai commenti indignati e anche schifati degli amici del Blog del meritorio prof. Giovanni Neri !
La realtà è che il nostro medio livello culturale si abbassa sempre più anche se l’anafalbetismo, di converso, cala.
Non è una spiegazione e nemmeno una giustificazione ma tant’è.
I risultati alla fine sono questi e non esistono soluzioni.
Del resto se leggiamo quello che dice in giro Donald Trump abbiamo un bel riscontro di come stanno le cose nel mondo.
Chi legge un post o scrive un commento si iscriva (se non è già iscritto). L'iscrizione NON comporta nulla ma il numero degli iscritti è l'unica gratificazione per la gestione del blog) Cancella risposta
Si, sono d’accordo. Fino a poco tempo fa mi dicevo che la democrazia sia il meno peggio. Ora non mi sento più di dirlo. Ma non saprei dire cosa sia meglio.
Il solo pensiero che ben 98 senatori, più di un terzo dei senatori presenti in Senato, si sono astenuti dal voto contro odio e violenza per la mozione di Liliana Segre, mi riempie di tristezza e sgomento. E questi 98 senatori dovrebbero avere una cultura almeno accettabile. Io poi vorrei sapere la violenza perché. A farla cosa si ottiene? L’unico risultato è che a quel punto potresti anche tu da soggetto divenire oggetto. E questo bisognerebbe che tutti lo sapessero, se ne rendessero conto.
Ora sono in Cina, a Shanghai, e sto qui un mese e mezzo, Faccio questo da circa dieci anni. Shanghai è un luogo piacevole. I cinesi che vedo ed un po’ conosco, sono per lo più allegri e gioviali. La mia impressione è che la popolazione cinese sia una popolazione positiva. Ma si sta meglio in Cina o in Italia? Noi abbiamo la democrazia, loro no. Ma loro sono più allegri, contenti e fiduciosi nel futuro.
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E così, oggi, cominciamo a leggere critiche ( o attacchi ?) alla democrazia da parte colta e liberale. Il coatto, decisamente di destra, giustifica l’ uso della forza per difendersi dai violenti. La “brava” gente pensa (per ora pensa soltanto) che la democrazia vada limitata per garantire la libertà di chi se la merita.
Due domande:1) cosa fare con quelli che non se la meritano?
2) chi è come decide chi entra in area risanata?
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E’ purtroppo sempre il solito problema. “quis custodiet ipsos custodes”, scriveva Giovenale. Ma non è negando il problema che si risolve il dramma di una democrazia che non è più tale. Se mancano le soluzioni si può almeno avere il diritto di segnalare il problema oppure si deve fare come gli struzzi?
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sono rimasta anche io sconvolta dalle interviste di Piazza pulita. vedo che quello che credevo non si sarebbe più visto ora si ripresenta. Lo scorso anno e gli anni recedenti in occaione del centenario della Grande Guerra sono usicti tanti liri sul fascismo e sulla storia di quegli anni. Ho ascoltato le presentazioni con il sentimento che erano cose che non sarebbero più successo, ho sentito Michela Murgia che presentava il Fascistometro con l’idea che fosse una cosa umoristica. ora non ne sono più così convinta e questo continua e imperante campagnia elettorale con il suo linguaggio e una certa intolleranza non aiuta a eliminare questi fenomeni, anzi… i social fanno il resto.Sto leggendo con interesse il censimento dei radical-chic: ci siamo vicini in barba alla democrazia.
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Ho visto anche io le interviste a Piazza Pulita…
Tanti libri i questi anni hanno affrontato il fascismo in concomitanza con l’anniversario della Grande Guerra: mi sembravano fatti lontani. Il fascistometro di Michela Murgia mi sembrava una trovata umostica .Sto ora leggendo Il censimento dei radical chic di Papi. Non mi sembrano più fenomeni così lontani che questa campagna elettorale permanenete unita ai social alimentano.
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Non ho visto Piazza Pulita (per scelta, limito l’ascolto Tv a Rai5 + la trasmissione su Rai3 post Augias e il seguito di Mieli) ma mi associo ai commenti indignati e anche schifati degli amici del Blog del meritorio prof. Giovanni Neri !
La realtà è che il nostro medio livello culturale si abbassa sempre più anche se l’anafalbetismo, di converso, cala.
Non è una spiegazione e nemmeno una giustificazione ma tant’è.
I risultati alla fine sono questi e non esistono soluzioni.
Del resto se leggiamo quello che dice in giro Donald Trump abbiamo un bel riscontro di come stanno le cose nel mondo.
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