Si apprende dalla stampa …
….. che Fratoianni, dopo il clamoroso flop elettorale in cui una manciata di voti (poco più dell’1%) sono stati buttati alle ortiche in nome di un massimalismo anacronistico, si è dimesso. Non fiori… Non giunge notizia dell’ineffabile Rizzo alla guida di uno sparuto pugno di irriducibili: è dato per disperso nel tentativo di fondare un altro raggruppamento dello 0,001% (probabilmente costituito da lui e dalla sua compagna). Anche del fronte Bonino non si sa nulla, probabilmente alla ricerca di una giustificazione per avere oggettivamente contribuito al successo dei fascisti. Parliamoci chiaro: siamo in presenza di un attentato grave alla democrazia (se persino Mattarella ha sentito il bisogno di estrarre un cartellino giallo) e di una catastrofe economica di cui i primi a soffrirne le conseguenze sono quei ceti proletari che, ingannati dalla promessa di un bengodi a portata di mano, hanno ciecamente creduto al pifferaio del momento. Bertoldo, con la sua flebile voce, lancia un monito a favore di una rinnovata unità delle forze che si oppongono alla deriva populista e sovranista perché l’Italia abbandoni un percorso di discesa all’inferno sotto ogni profilo e riprenda quel ruolo di alfiere della civiltà e cultura che deve caratterizzarla prima che sia il disastro economico ad aprire gli occhi agli sprovveduti elettori. Non è necessario affondare nel baratro per riemergere: basta che aggregandosi senza pregiudiziali ideologiche si costruisca una barriera contro la dilagante marea fascista. Viva l’Europa unita!
Ammoniti da Mattarella ormai ultimo e unico argine per contenere la nostra deriva economica e sovranista!
Mai come in questo momento ho tanta preoccupazione, concordo che i cespugli sparsi siano stati una ideologica dispersione di voti, inutile e sbagliata.
Ora serve una riflessione per catturare gli elettori scappati dal PD e non tornati neppure alle Europee.
Ma come?
Parlare alla pancia della gente non è facile!
Povera Italia!
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