Ad ascoltare i cosiddetti leaders…
… dei minipartiti che sono perfettamente a conoscenza che mai varcheranno le soglie del parlamento europeo c’è da sbalordire. E lo stesso vale per un elettorato demente che discetta se Calenda sia o meno di sinistra. Signori, sveglia! C’è un potere semidittatoriale che vorrebbe prendersi l’Italia e mandare in malora l’Europa (mentre sta mandando a signore di malaffare l’economia) e anziché armarsi ci si trastulla con Calenda si/Calenda no come se il nemico fosse proprio Calenda e non l’energumeno. Se non se ne arresta l’avanzata (si ringraziano per questo altri elettori dementi) finiremo con il trovarci tutti immersi in un sistema illiberale e allora addio a Calenda e a tutti gli altri esponenti della sinistra. Arginiamo la marea di fango e ignoranza (si pensi ad esempio in questo contesto all’esponente leghista perennemente in TV che non riesce a formulare un solo pensiero compiuto – se viene costantemente proposta in TV vuol dire che esprime il meglio della lega. Auguri!) che ci minaccia: per i distinguo ci sarà tempo (se ne avremo…). E quindi si deve votare senza incertezze “siamo europei” altrimenti ricadiamo in quella schiera di “radical-chic” capaci solo di riempirsi la bocca di parole e di sofisticate analisi che sono inutili al paese come le erbacce. Da estirpare, infatti…
Certo che si deve fare come tu suggeriaci. Il riachio che si corre dando il voto a liste piccole é elevatissimo. Coloro che propongo liste personali o quasi più che irresponsabili sono disonesti che pensano solo ai propri interessi.
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Approfitto dello spazio e mi scuso se andró un poco fuori tema.
Con una settimana di ritardo scopro che nelle pagine introduttive del “Venerdi”, settimanale molto letto della “Repubblica”, sono cambiate quasi tutte le rubriche, tranne quella storica di Michele Serra. Ma sono cambiate in meglio, molto meglio, perchè, come se fosse passata una fata con la bacchetta, si sono tutte sintonizzate sul tema “razzismo”. Gli ottimi giornalisti chiamati all’ opera, con stili e argomenti diversi, denunciano questa vergogna italiana che si è lasciata crescere e che oggi paghiamo carissimo. È su quelle paludi di profonda ignaranza che crescono i pensieri e le opere violente del nazismo e del fascismo.
La nuova direzione della “Repubblica” ha segnato un ottimo punto.
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